8.12.06

Memorie di un cuoco di astronave

E' un libro di Massimo Mongai che consiglio a tutti, è acuto e divertente ma -soprattutto- un inno alla diversità alimentare.

Si veste sempre a gusto degli altri, ma si mangia a gusto proprio.
Noemi Nicoloso Mongai (1913-1996)

[...]
Su qualunque Astronave Extra Sistema normalmente le sale da pranzo, così come le cucine, sono separate quanto più possibile per specie per una serie di ottime motivazioni.
Da quelle tecniche a quelle biologiche a quelle psicologiche.
Ad esempio gli Hustemee sono allergici all'alcool al punto da morirne; per loro è un veleno anche in minime dosi, e l'alcool è volatile, si diffonde sia pure in minute quantità nell'aria, anche dai bicchieri di vino e molto di più dai superalcolici. Preparare un piatto "flambee", anche delle semplici crepe-suzette, a dieci metri di distanza da una tavolata di Hustemee significa uccidere tutti i commensali all'istante!
Un cuoco si potrebbe fare una cattiva fama, con un episodio del genere.
Oppure, pensate ad un popolo di ruminanti come i Ventosi, che, normalmente nel corso di un pasto, per buona educazione rigurgitano il bolo ruminato nel piatto per offrirne ai vicini, come un vero e proprio obbligo di buona educazione. Roba da vomitare anche per un umano, il che oltre tutto viene scambiato dai Ventosi come un gesto di cortesia da ripetere con reciproci assaggi.
E quando le abitudini in senso tecnico sono reciprocamente compatibili, non è detto che basti: ad esempio mangiare del pollo davanti ad un alieno aviforme non è cortese: lui avrà letteralmente l'impressione che voi stiate mangiando un infante della sua specie; e per un umano assistere ad un pasto di un aracnoide, beh, è veramente una esperienza, come definirla, ben oltre i limiti del sopportabile! Vaccino pro-alieni o meno.

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