29.1.07

27.1.07

Il prezzo dei dietoterapici

Ho provato a mandare questo post sul forum dell' AIC, ma dev'essere rimasto incastrato da qualche parte, lo metto qui.

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Perchè in farmacia -gli stessi prodotti- costano il doppio (o il triplo) che al supermercato?

Lo vorrei spiegare con un esempio reale ed emblematico, ometto nomi (per correttezza e discrezione) e cambio i numeri per semplicità di esposizione.

Ipotizzo che tutti i lettori sappiano cosa siano i dietoterapici, la "notifica", la "ricetta", ecc.

Il caso degli spaghetti di riso

L'azienda Spagrisoital importa i suoi spaghetti di riso dalla Thailandia a circa 20 €/quintale.

Con l'aggiunta di tutti i costi diretti e indiretti, gli spaghetti di riso costano, allla Spagrisoital, ca. 0,75 €/kg e vengono venduti da questa (in pallet da 300 kg) a 1,00 €/kg franco fabbrica.

L'azienda Spagrisoital non ha alcuna intenzione di farsi notificare, lei vende quasi esclusivamente alla GDO con numeri assolutamente incomparabili con la nicchia dei dietoterapici.

Nel supermercato questi spaghetti costeranno da 1,10 a 1,20 €/kg.

Allo stato attuale dell'esempio, questi spaghetti di riso non possono essere rimborsati dallo Stato al celiaco: manca materialmente la fustella da attaccare alla ricetta (oltre a tutto quello che sta a monte e a valle della fustella).

Un distributore di prodotti farma e parafarmaceutici, la DistrFPF, si mette d'accordo con la Spagrisoital nei seguenti termini:
1. DistrFPF si impegna ad occuparsi del percorso di notifica e di tutta la parte burocratica, economica e commerciale per l'area dietoterapeutica degli spaghetti di riso Spagrisoital;
2. la Spagrisoital si impegna a fornire il suo prodotto in esclusiva per il settore farma/parafarma alla DistrFPF, allo stesso prezzo che fa alla GDO.

Fair.

La DistrFPF fa il percorso di notifica del prodotto, ottiene la fustella, l'iscrizione nel prontuario, e quant'altro ma -ancora- quel prodotto non può essere venduto in farmacia perchè non ha un prezzo di rimborso, cioè tutto il percorso di notifica certifica che il prodotto è "rimborsabile" dallo Stato (attraverso le regioni) ma non "a quanto", cosa che pare non interessare molto lo Stato [già, non ci credevo nemmeno io].

Il "quanto" è una negoziazione che la DistrFPF deve fare con la Regione nella quale vuole che il suo prodotto venga rimborsato [sì, una negoziazione per *ogni* regione].

Quindi la DistFPF va -p.e.- alla Regione Lazio e dichiara che vuole che gli spaghetti Spagrisoital vengano venduti al prezzo X, se alla Regione questo prezzo sembra eccessivo può offrire di pagarlo meno o di pagarne solo una parte (quest'ultimo è un accordo che non mi risulta applicato per nessun prodotto in nessuna regione), se invece alla Regione il prezzo sembra equo procederà al rimborso dei farmacisti della regione per la somma di X €/kg.

Quanto dev'essere X?

La DistrFPF compra 1 kg di spaghetti di riso a 1,00 € e poi spende circa 0,24 € per trasportarlo (dalla Spagrisoital ai propri magazzini e da questi alle farmacie), circa 0,08 € per immagazzinarlo, e circa 0,16 fra personale, ammortamenti, ecc. in totale ogni kg di spaghetti costa alla DistrFPF 1,48 €.

Dato che la proprietà della DistrFPF non vuole speculare ma solo ottenere un equo margine che -diciamo- dev'essere (dopo le tasse) del 7% si ha che il prezzo di vendita sarà circa 1,65 €/kg.

Si noti che sebbene il margine netto del distributore sia solo del 7%, l'aggravio sul prezzo del prodotto è del 65%.

Analogo ragionamento si può fare per il farmacista che non ha i costi di trasporto né quelli di immagazzinamento, ma ha più costi di personale e di esposizione, vi dico subito il risultato: il farmacista ricarica i suoi acquisti di circa il 33% (e in tasca gliene resta un quarto o un quinto).

Quindi, il kg di spaghetti Spagrisoital, acquistato dal farmacista alla DistrFPF a 1,65 €/kg dovrà essere da lui venduto *perlomeno* a 2,20 €/kg, ma dato che è una negoziazione (anzi tante) può darsi che in qualche regione la DistrFPF riesca a spuntare un prezzo migliore, 2,40 €/kg o più.

Ecco che abbiamo trovato X, il prezzo che la DistrFPF dovrà concordare con la regione è almeno 2,20 €/kg e possibilmente un po' più alto.

Esattamente il doppio di quanto si trova al supermercato e senza che nessuno ci abbia speculato sopra.
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Su questa storia, su quello che rappresenta, e sul come e sul perchè si sia arrivato a questo si potrebbero scrivere libri, ora mi preme solo sottolineare un fatto meramente numerico ed economico.

I celiaci diagnosticati sono 50-60.000 che ricevono dalle regioni 100-145 €/mese, cioè lo Stato spende ogni anno 60-90 milioni di € in prodotti gluten free.

La metà di questi soldi (in realtà molto di più) finiscono nella macchina della peggior distribuzione che si possa concepire per il cibo.

Spero di aver risposto a qualche domanda.

Ciao.

Luis

12.1.07

La lezione perfetta - parte I

venerdì 12.1 ore 08:15
Salvo la presentazione, mi sembra che fili.
Non ho tempo neanche per rileggerla, figuriamoci per provarla.
Sono 70 diapositive, una follia
Pure tre ore e mezza di lezione sono una follia: accanimento didattico, per di più venerdì. Dopo pranzo.

Mi faccio la barba, mi vesto ed esco.

Sono 26 ore che non dormo.
Mentre vado in moto alla sede del master me lo ripeto in continuazione.
Sono in ritardo, vado più veloce di quanto lo stato dei miei riflessi mi suggerisce, rallento.

venerdì 12.1 ore 09:45
Arrivo al terzo piano e mi perdo fra corridoi e cucine.
Ripasso per gli stessi corridoi e le stesse cucine prima di trovare un aborigeno del labirinto che finalmente mi conduce nell'aula.
Entro e sono alle spalle di Gabriele che, da 20 minuti, sta tenendo la sua lezione: Il pane.


Si ferma e mi presenta.

Vado a sedermi in fondo, ho paura di addormentarmi.

Mi rendo immediatamente conto che non corro alcun rischio: sarebbe come addormentarsi dentro a un flipper, mentre sta giocando uno forte.

Ha il fisico del genio della lampada di Aladino e va, viene, parla, scrive, ride, gesticola, disegna per aria... è una macchina di comunicazione non verbale.

Si china ingrugnito mentre parla della spiga iperselezionata, forte, bassa e piena di chicchi, si allunga e si assottiglia beato quando tocca a quella alta, povera, fragile e nobile.
Finisce con il frumento, passa a descrivere e raccontare degli altri cereali e delle loro caratteristiche e, alla fine inspira forte, fa una pausa e dice:

E poi...poi c'è il farro.


Non lo imita, diventa farro.

Davanti a noi, va in scena l'epopea di generazioni di sfigatissimi farri che vengono trapiantati in posti terribili, e trovano orde di nemici che buttano loro addosso ogni genere di accidente, meteorologico e non.

Lui, una specie di highlander fra i farri, campione della stirpe lungo l'intera saga, si piega sotto al vento ma si rialza, sbuffando e spingendo con le mani butta via la neve che l'aveva sommerso, gonfia il petto e mulinando le braccia continua a ricacciare indietro attacchi su attacchi.

Ne esce stanco ma vincitore, ha un'espressione accigliata e sfidante, sono sicuro che pensa

Sì, so' er farro, brutto ma tosto, me so' selezionato da solo... 'mbeh, problemi?

Lentamente torna umano e chiosa sorridendo

Ecco... questo è il farro.
Ora passiamo al prossimo argomento.


Io non lo vedo e non lo sento più, il mio cervello cerca di riavvolgere il nastro della scena appena passata.

E' stato fantastico: non avevo mai visto la metamorfosi di un farro mannaro.

Poi parla del glutine, com'è fatto e che cosa fa, della maturazione delle farine, della loro forza, dell'alveografo di Chopin, della granulometria e dei metodi di macinazione.
Dei saccaromiceti, delle lievitazioni, e dei suoi conti in sospeso con il poolisch, della biga, delle forme e degli odori.

Va a caccia di lieviti selvaggi.

La pasta acida è una trappola: la fai secondo quello che devi prendere...
Vuoi il sorcio? ci metti il formaggio, se vuoi il gatto ci metti il sorcio.


Fa la cronaca della fuga dei lieviti verso il pulcino quando s'inforna l'impasto, e del controesodo quando lo si tira fuori...

Ha portato alcune pagnotte che ha comprato in giro, non è pane suo.
Ne taglia una, la schiaccia e l'annusa, annuisce e commenta, ne taglia un'altra, scuote la testa, le mostra, le fa girare e continua a tagliare, a spiegare, a indicare e a rispondere.

Il panettone... modella la forma nell'aria, gli ruba i canditi, zooma sugli alveoli, lo incorona suprema opera dell'arte panificatoria e ne narra la storia.

Sono affascinato.

Una lezione magistrale e in tutto e per tutto l'opposto della mia: nell'argomento, nella durata e nella forma.

venerdì 12.1 ore 12:30
Finisce la lezione.

Qualche domanda?

Sì, qualche domanda e più di qualche risposta e si fa l'una.

Sono 30 ore che non dormo.

Prima di chiudere Gabriele chiede:

Qualcuno di voi, ha mai mangiato il pane per celiaci?

No, nessuno l'ha mai assaggiato, anzi, si alzano pochissime mani anche quando chiedo loro se sanno cos'è la celiachia o se conoscono un celiaco.

Ottimo, se riesco a restare sveglio, questa giornata se la ricorderanno.

6.1.07

Incroci obbligati

Scendo dalla cavalla, è tardi, siamo stanchi tutt'e due.
Abbiamo fatto molte ore di strada in pochi giorni, per partecipare ai festeggiamenti legati al moto dei corpi celesti e poi tornare.
Lascio le bisacce nella stalla, mi porto su solo la piccola sacca, ho ancora da lavorare, devo scrivere alcune lettere che voglio siano spedite appena possibile.
Sullo scrittoio noto che, durante la mia assenza, è arrivata della posta: c'è un pacco e delle missive dalle Indie Occidentali, una pila di robaccia stampata a caratteri mobili e qualche rotolo di cui riconosco il mittente.
Uno me lo manda la Regina di Propriocezione che ho conosciuto -insieme al regal Consorte e alla Delfina- in quest'ultimo mio peregrinare, il giorno in cui la luna raggiungeva la sua pienezza.

Persone deliziose, tutt'e tre.
Ho passato con loro due ore molto brevi, bevendo cha e discorrendo di mille cose, dagli studi comuni con il Consorte, agli analoghi riferimenti orientali e le disquisizioni sul Principio di Scambio Equivalente con la Regina ad altri, ancor più insoliti, incroci... non credo che in Italia ci siano molte persone che sanno cosa possa aver rappresentato il Teorema di Talete per la Contessa di Shortshot: in quel salotto eravamo in 3 a ghignare divertiti.
La Regina è bella e parla molto bene, nel senso più ampio del termine: con voce armoniosa e proprietà di linguaggio, con rigore logico e leggerezza.
E' piacevole ascoltarla, e confesso che in quel paio di occasioni in cui la mia opinione divergeva completamente dalla sua, l'ho ribadito con poca convinzione, quasi sottovoce, per non interrompere il fluire del suo discorso.

Srotolo il suo messagio, contiene una sola frase e un altro rotolo (di diversa calligrafia) con un procedimento per la trasmutazione in Aurum Mediolanensis del quale mi ha parlato....

Ho questo procedimento, è lungo e complesso e io non l'ho mai messo in pratica, ma la persona che me l'ha dato sì, è riuscita a ottenere un Aurum Mediolanensis assolutamente unico...
Ma lei, Maestà, l'ha visto? L'ha saggiato con l'acqua di Geber? E com'è, pesante, lucido... ?
No, io non l'ho mai visto, ho solo sentito questa persona che ne racconta meraviglie.

Ho pensato "Maestà, se lei avesse incontrato -come me- centinaia di viandanti che per diletto o necessità seguono il sentiero ermetico, avrebbe incontrato -come me- centinaia di viandanti che altro non fanno che decantare le virtù delle pozioni loro (o dei loro cugini), elisir e processi che giurano produrre le più limpide pietre e i più preziosi metalli che soddisfano le più alte aspettative...
In novantanove casi su cento trattasi di Effetto Dotazione, per cui ciò che esce dal proprio paiolo ha degli effetti positivi in sé e per sé.
Non mentono in cattiva fede, ci credono davvero che quella cosa che luccica sia oro, di solito non lo è."
Ho pensato tutto questo ma ho detto

Va bene Maestà, lo proverò e le farò sapere i miei risultati.

Sono molto indulgente con la Regina di Propriocezione, difficile non esserlo.

Naturalmente manterrò la parola data e tenterò -quando la luna sarà nel giusto quarto- la trasmutazione in Aurum Mediolanensis.

2.1.07

BUON ANNO!


Con un po' di ritardo per qualche giorno di assenza, ma con l'augurio che questo 2007 sia fantastico.